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mercoledì 19 marzo 2014

Don Peppe Diana... Simbolo dell'anticamorra.



BREVE BIOGRAFIA DI DON GIUSEPPE DIANA 

Il Tavolo ecclesiale sul servizio civile ha scelto, accanto a De Gasperi, un’altra figura 
rappresentativa per la giornata di San Massimiliano: don Peppino Diana. 
Giuseppe Diana nasce a Casal di Principe da una famiglia di proprietari terrieri. 
Nel 1968 entra in seminario, vi frequenta la scuola media e il liceo classico. Successivamente 
intraprende gli studi teologici nel seminario di Posillipo, sede della Pontificia facoltà teologica 
dell'Italia Meridionale. Qui si licenzia in Teologia biblica e poi laurea in Filosofia alla Federico II. 
Nel 1978 entra nell'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI) dove fa il caporeparto. 
Nel marzo 1982 è ordinato sacerdote. Diventa Assistente ecclesiastico del Gruppo Scout di Aversa 
e successivamente anche Assistente del settore Foulards Bianchi. 
Dal 19 settembre 1989 era parroco della parrocchia di San Nicola di Bari in Casal di Principe, suo 
paese natio. Successivamente diventa anche segretario del vescovo della diocesi di Aversa, 
monsignor Giovanni Gazza. 
Insegnava anche materie letterarie presso il liceo legalmente riconosciuto del seminario Francesco 
Caracciolo, nonché religione cattolica presso l'istituto tecnico industriale statale Alessandro Volta di 
Aversa. 
Don Giuseppe Diana fu ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994 nella sua chiesa, mentre si accingeva 
a celebrare messa. 
La sua morte non è stata solo la scomparsa di una persona vitale, di un capo scout energico, di un 
insegnante generoso, di un testimone d'impegno civile: uccidere un prete, ucciderlo nella sua 
Chiesa, ucciderlo mentre si accingeva a celebrare messa, è diventato l'emblema della vita, della 
fede, del culto violati nella loro sacralità. 
E' stato il simbolo dell'apice cui può giungere la barbarie camorrista sui nostri territori. 
Il messaggio, l'impegno e il sacrificio di don Giuseppe Diana non possono essere dimenticati. 
Uno dei suoi testamenti spirituali è il documento contro la camorra "Per Amore del mio popolo", 
scritto nel 1991 insieme ai sacerdoti della Forania di Casal di Principe; un messaggio di rara 
intensità e, purtroppo, di grande attualità. 
Non dimenticare don Giuseppe Diana significa non solo ricordarlo per quello che era, ma 
soprattutto testimoniare quotidianamente il suo messaggio d'impegno civile, di lotta alla criminalità 
organizzata, di costruzione di giustizia sociale nelle comunità locali, d'amore per la propria terra. 
C'è ancora bisogno di amare la nostra terra ed il nostro popolo. C'è ancora bisogno di non 
dimenticare il messaggio, l'impegno e il sacrificio di don Giuseppe Diana.

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