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martedì 17 dicembre 2013

POESIA DI NATALE

LA LUCE DI BETLEMME


Betlemme ospita numerosi luoghi sacri.

  • A ricordo della nascita di Gesù vi sorge la Basilica della Natività, al cui interno si trova la Grotta della Natività: il punto preciso ove, secondo la tradizione, avvenne la nascita di Gesù è indicato da una stella d'argento a 14 punte. Sulla stella si trova l'iscrizione latina:
«
HIC DE VIRGINE MARIA IESUS CHRISTUS NATUS EST »
((Qui dalla Vergine Maria è nato Gesù Cristo))
Le 14 punte rappresentano il numero delle generazioni da Abramo a Davide (14), da Davide alla deportazione in Babilonia (14) e dalla deportazione in Babilonia a Gesù Cristo (14), come riportato dal Vangelo di Matteo (Mt 1,1-16).


LA CONFESSIONE O PENITENZA E LA COMUNIONE...

Con il sacramento della Penitenza un credente, se sinceramente pentito, ottiene da Dio la remissione dei suoi peccati. È un sacramento amministrato necessariamente da un vescovo o un presbitero ed è anche chiamato con il nome di Riconciliazione oppure Confessione.
5 CONDIZIONI PER BEN CONFESSARSI:
1.  Esame di coscienza (analizzare la propria vita alla luce dei 10 comandamenti)
2.  Dolore per i peccati (provare dolore sincero per i peccati commessi)
3.  Proposito (di non fare più il peccato)
4.  Accusa (davanti al sacerdote con assoluzione o soddisfazione penitenziale)

5.  Penitenza (riparazione delle colpe commesse)
L'eucaristia, secondo la dottrina cattolica, altro non è che Gesù Cristo stesso. Nell'Eucarestia Gesù è presente in modo completo ed in tutta la sua persona, cioè nel Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Il miracolo consiste nel fatto che l'Eucarestia, sebbene sia sostanzialmente il corpo di Cristo, tuttavia mantiene quelli che sono gli accidenti esteriori del pane. Essa è strettamente collegata con la Pasqua, con la morte e resurrezione di Gesù. Il fatto fondamentale che collega i due avvenimenti è l'ultima Cena: fondante l'eucaristia e annunciante la Pasqua.
3 3 CONDIZIONI PER BEN COMUNICARSI:

1.  Essere in grazia di Dio (cioè senza peccati mortali)
2.  Sapere e pensare chi si va a ricevere (non riceviamo solo cibo ma il corpo, il sangue, l’ anima e la divinità di nostro Signore Gesù Cristo).
3. Osservare il digiuno eucaristico (essere digiuni da 1 ora si può bere l’ acqua e le medicine).

lunedì 16 dicembre 2013

LA CANDELA DEGLI ANGELI


La quarta candela è la " Candela degli Angeli " per onorare gli angeli 

e la meravigliosa novella che portarono agli uomini in quella notte mirabile. http://youtu.be/EdMx

giovedì 12 dicembre 2013

LA CANDELA DEI PASTORI...

 Nella terza domenica di Avvento si accende la "Candela dei Pastori" o "Candela della gioia".Viene introdotta dalla Antifona la seguente preghiera: Godete sempre nel Signore, ve lo ripeto, godete. La vostra modestia sia manifesta a tutti gli uomini, il Signore è vicino. Non siate ansiosi per alcuna cosa, ma in ogni circostanza fate conoscere a Dio i vostri bisogni. Hai benedetto, o Signore, la tua terra, hai liberato Giacobbe dalla schiavitù. Gloria al Padre… Godete sempre nel Signore…
Poiché nella terza domenica d’Avvento la Liturgia permette al sacerdote di utilizzare i paramenti rosa al posto di quelli viola tale candela può avere un colore diverso dalle altre tre.

martedì 10 dicembre 2013

RIFLESSIONE NATALIZIA ...



IL NATALE POESIA DELLA FAMIGLIA
"La poesia è l'uomo" scrive Salvatore Quasimodo nel "Discorso sulla poesia del 1946." La sua poetica coglie le motivazioni più profonde dell'uomo, che accetta le contraddizioni della vita e il suo svolgersi, che non si libera dalle sofferenze e dalle ingiustizie, ma le giustifica in una prospettiva cristiana. Il poeta Eugenio Montale continua sullo stesso orizzonte, quando afferma come la vocazione del poeta sia essenzialmente pedagogica per promuovere la dignità dell'essere umano, esortandolo a non aver disagio del nome che porta. Lo stesso Giuseppe Ungaretti, verso la maturità, rappresentava la poesia come testimonianza di un Dio Onnipotente che si fa, per amore, "carne umana, " per accompagnarci lungo l'alveo della storia, per sorreggerci anche quando l'uomo fugge nella direzione opposta.
Padre David Maria Turoldo viveva l'esperienza della nascita di Gesù nella contemplazione del mistero della sua gratuità, nel desiderio, che mai si estingueva, del silenzio interiore e nell'ascolto della Parola per essere ben disposto a scoprire il fascino dell'arcano gesto in cui Dio dice all'umanità: "Lasciatevi amare". Solo nel silenzio, il Natale si veste di risonanze avvolgenti che rendono l'uomo avvezzo al profondo e al sublime.: "... Tu sei sceso o Verbo di Dio/ in solitudine e silenzio / ... ma il mistero ha ora una voce / al tuo vagito il silenzio è più profondo".
Il poeta si domanda se la risposta dell'umanità al gesto d'amore divino dovrà attendere a lungo, ma non smarrisce la speranza che l'uomo, lontano dal frastuono di una visione edonistica della festa, possa ascoltare : " Quest'unico Verbo /che ora parla con voce di uomo /Dio che vivi nel cuore dell'uomo / Dio nascosto in cuore mortale / A Te l'amore che canta in silenzio".
Turoldo ci invita a condividere il silenzio nei momenti dove la Parola di Dio diventa misura dei nostri passi, per non avere un pensiero banale, per capire la differenza di ciò che è umano e ciò che non l’è. Solo così la nascita di Cristo  si configura come la realizzazione del divino nell'umano, nell'avvicinarsi di Dio all'uomo.
  
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lunedì 9 dicembre 2013

LA CANDELA DI BETLEMME...


IL PROFETA Michea 5,3:

E tu, Betlemme di Efrata
così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda,
da te mi uscirà colui

che deve essere il dominatore in Israele;

le sue origini sono dall'antichità,

dai giorni più remoti. 

Perciò Dio li metterà in potere altrui
fino a quando colei che deve partorire partorirà;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli di Israele. 
Egli starà là e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore suo Dio.
Abiteranno sicuri perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra



sabato 7 dicembre 2013

LA CANDELA DEI PROFETI...

La prima candela, quella che si accende la prima domenica di Avvento, si chiama “Candela del Profeta” ed è la candela della speranza: ci ricorda che molti secoli prima di Gesù ci furono uomini saggi, chiamati profeti, che predissero la sua venuta nel mondo.

mercoledì 4 dicembre 2013

L'ALBERO DI NATALE... rappresenta la vita, le radici raffigurano la vita sotterranea, il tronco quella terrestre e i rami che si innalzano verso il cielo raffigurano invece la vita eterna.


L'albero di Natale è, con la tradizione del presepe, una delle più diffuse usanze natalizie. Si tratta in genere di un abete, addobbato con piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro.Questo può essere portato in casa o tenuto all'aperto, e viene preparato qualche giorno o qualche settimana prima di Natale (spesso nel giorno dell'Immacolata concezione), e rimosso dopo le feste. Soprattutto se l'albero viene collocato in casa, è tradizione che ai suoi piedi vengano collocati i regali di Natale impacchettati, in attesa del giorno della festa in cui potranno essere aperti. In genere l'albero di Natale in Italia è un peccio (Picea abies) detto anche abete rosso; mentre nell'Europa Centrale e nei Paesi nordici è comune l'uso di abeti (Abies alba o Abies nordmanniana); più raramente si usano pini o altre conifere sempreverdi, ma possono essere usati anche altri tipi di albero, come ad esempio Magnolia grandiflora.

lunedì 2 dicembre 2013

IL MIO PRESEPE DIGITALE...AUGURI!!!


« Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. »(Vangelo di Luca, II, 7)
Il presepe (o presepio) è una rappresentazione della nascita di Gesù, derivata da tradizioni medievali.
Il termine deriva dal latino praesaepe, cioè greppiamangiatoia, ma anche recinto chiuso dove venivano custoditi ovini e caprini composto daprae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Un'altra ipotesi fa nascere il termine da praesepire cioè recingere. Nel latino tardo delle prime vulgate evangeliche viene chiamato cripia, che divenne poi krippe in tedesco, crib in inglese, krubba in svedese e crèchein francese. Una curiosità: il presepe è chiamato così solo in Italia ed in Ungheria perché la parola vi arrivò via Napoli nel XIV secolo quando un discendente Angiò divenne re di quelle regioni.
Le prime fonti del presepe sono i 180 versetti dei Vangeli di Matteo e Luca, cosiddetti dell'infanzia, che riportano la nascita di Gesù avvenuta al tempo di re Erode, a Betlemme di Giudea, piccola borgata ma sin da allora nobile, perché aveva dato i natali a Re Davide.
Il presepe moderno indica una ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio: si riproducono quindi tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via. La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica.

La Corona dell'Avvento è una tradizione natalizia tipica soprattutto dei paesi di cultura anglosassone e germanica.

Le quattro candele rappresentano le quattro domeniche di Avvento. Ognuna di esse ha una denominazione ed un significato peculiari:
  1. La prima candela è detta "del Profeta", poiché ricorda le profezie sulla venuta del Messia.
  1. La seconda candela è detta "di Betlemme", per ricordare la città in cui è nato il Messia.
  1. La terza candela è detta "dei pastori", i primi che videro ed adorarono il Messia. Poiché nella terza domenica d'Avvento la Liturgia permette al sacerdote di utilizzare i paramenti rosa al posto di quelli viola tale candela può avere un colore diverso dalle altre tre.
  1. La quarta candela è detta "degli Angeli", i primi ad annunciare al mondo la nascita del Messia.
  1. L'eventuale quinta candela rappresenta il giorno di Natale.
Secondo un'altra tradizione assai diffusa le quattro candele rappresentano la Speranza, la Pace, la Gioia e l'Amore. L'accensione di ciascuna candela indica la progressiva vittoria della Luce sulle tenebre dovuta alla sempre più prossima venuta del Messia. La forma circolare della Corona dell'Avvento è simbolo di unità e di eternità. I rami di sempreverdi che ne costituiscono la base rappresentano la speranza della vita eterna.

LA CORONA DI AVVENTO ...

“La corona d’Avvento deve avere quattro candele viola e senza fiori, ed essere collocata vicino l’altare”.
Qual è il significato delle quattro candele della corona d’Avvento?
Ogni tempo liturgico ha i propri segni che lo contraddistinguono. Anche l’Avvento ha i suoi. La corona d’Avvento ha origine nel Nord d’Europa, precisamente in Scandinavia, e negli ultimi anni è entrata con forza nelle nostre comunità cristiane. Essa consiste in un supporto circolare [indica il tempo che ciclicamente ritorna, ma simboleggia anche l'attesa del ritorno di Cristo] rivestito di rami verdi sul quale vengono collocate quattro candele (il colore viola sarebbe quello più appropriato).
L'eventuale quinta candela rappresenta il giorno di Natale.
Queste candele simboleggiano le quattro settimane del tempo d’Avvento e vengono accese una ogni domenica. La corona deve essere collocata in un luogo visibile del presbiterio, vicino all’altare oppure vicino al pulpito.

domenica 1 dicembre 2013

UNA PREGHIERA PER L'AVVENTO IL SALMO 8

Salmo 8

Al maestro di coro. Sul canto: «I Torchi...».
Salmo. Di Davide
.
2 O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra:
sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.
3 Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
4 Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissate,
5 che cosa è l'uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell'uomo perché te ne curi?
6 Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
7 gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi;
8 tutti i greggi e gli armenti,
tutte le bestie della campagna;
9 Gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
che percorrono le vie del mare.
10 O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.